Vedere l'invisibile 在线电子书 图书标签: 神学 图像理论 中世纪哲学
发表于2024-11-22
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否定图像就是否定人类。托名奥古斯丁:“在神的图像、也就是祂的面容中,神的子民获得了标记。”区利罗:“律法是阴影与图形,宛如一幅画作。” 圣像破坏和阿里乌斯的共同出发点是否认神圣原质(ipostasi)的可见性,避免将可见物(圣像/基督)视作神。然而,第一次尼西亚会议拒绝了阿里乌斯,承认原质的人-神(可见-不可见)二性;其次,圣像敬礼否认勾画可见人性(“基督是不可见神的像”)将导致勾画不可见神性(“从来没有人见过神”),尽管二性同质;再次,认为信仰图像并非信仰图像质料,而只是将图像视作记忆/爱欲装置,因此只是敬礼(προσκύνησις)而非崇拜(λατρεία),也不会引入复数对象 。“勾画不可见之物”不再是不可能的,问题由此转移到了勾画对象上,即圣像和偶像的区分。
评分否定图像就是否定人类。托名奥古斯丁:“在神的图像、也就是祂的面容中,神的子民获得了标记。”区利罗:“律法是阴影与图形,宛如一幅画作。” 圣像破坏和阿里乌斯的共同出发点是否认神圣原质(ipostasi)的可见性,避免将可见物(圣像/基督)视作神。然而,第一次尼西亚会议拒绝了阿里乌斯,承认原质的人-神(可见-不可见)二性;其次,圣像敬礼否认勾画可见人性(“基督是不可见神的像”)将导致勾画不可见神性(“从来没有人见过神”),尽管二性同质;再次,认为信仰图像并非信仰图像质料,而只是将图像视作记忆/爱欲装置,因此只是敬礼(προσκύνησις)而非崇拜(λατρεία),也不会引入复数对象 。“勾画不可见之物”不再是不可能的,问题由此转移到了勾画对象上,即圣像和偶像的区分。
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È chiaro a tutti il ruolo fondamentale che svolge l’immagine in ogni processo culturale. Non a caso, la nostra civiltà è stata chiamata “civiltà dell’immagine”.
L’immagine è una realtà potente e complessa, non meno di quella della parola, che esiste in virtù di propri meccanismi ed agisce grazie a specifiche regole di funzionamento. In altre parole, l’immagine è dotata di un suo autonomo statuto.
Lo statuto dell’immagine si è andato lentamente costituendo ed arricchendo nel corso della civiltà occidentale, dalla lontanissima antichità ai nostri giorni. E un ruolo privilegiato ed esemplare in questa lunga evoluzione è stato svolto dall’immagine artistica, quella cioè realizzata dall’opera d’arte. In essa hanno conseguito la massima incisività sia i processi formativi dell’immagine, sia la sua utilizzazione per i fini più disparati: estetici, culturali, religiosi, politici. Lo statuto dell’immagine che informa la cultura occidentale non è stato posto da un filosofo né da una corrente artistica. Curiosamente, è stato fissato nell’anno 787 dai padri riuniti nel Secondo Concilio di Nicea, il settimo concilio ecumenico della Chiesa Cattolica.
Quell’antico dibattito sull’immagine e le conclusioni di quel dibattito, accolte pur fra contrasti drammatici da tutta la Cristianità, hanno plasmato la cultura occidentale. Hanno reso possibile la storia dell’arte come noi la conosciamo (che per lunghi secoli è stata essenzialmente arte sacra), ma anche la legittimità dell’immagine, sacra e non-sacra, artistica e non, per il piacere dei sensi, per la propaganda politica e ideologica, per la pubblicità e la conoscenza scientifica, insomma per le più rarefatte esperienze dello spirito e i più concreti interessi materiali.
Così, l’antica trasgressione alla proibizione biblica di fabbricare immagini, spintasi fino a sciogliere nell’immagine l’assoluto, ha fondato grazie ai dettami di Nicea (“vedere l’invisibile”) il nostro “impero dei sensi”, aperto dall’estetica moderna, in cui si è oramai tecnologicamente consumata ogni distinzione fra visibile e invisibile, in cui tutto può e deve essere visto, sostituendo blasfemicamente Dio con Hollywood e Internet.
Questo volume presenta per la prima volta in italiano i testi fondamentali sull’immagine del Secondo Concilio di Nicea in una traduzione di straordinario fascino, che è riuscita a rendere in spumeggiante italiano contemporaneo la paludata prosa dell’antico greco bizantino. Corredano il volume, curato e presentato da Luigi Russo, un esaustivo apparato critico e tre illuminanti Appendici: storica, storico-artistica, teologica.
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